venerdì 4 gennaio 2013

Io. Chi sono Io?

Chiedendo “Chi sono io?” viene spontaneo pensare che devo essere uno stupido per non saperlo e per giungere a pormi una simile questione… Scrivendolo e leggendolo mi rendo conto che non è poi così da stupidi chiederselo seriamente e darsene una risposta ancora più seriamente... ma soprattutto in modo obiettivo e sincero.

Il mio primo pensiero. Lontano nel ricordo il nulla. Quindi Io sono il nulla!

Essendo il mio pensiero come “Io il nulla” Io sono “tutto ciò che esiste”, ma non esisto come “Io tutto”.

Essendo “Io il tutto” non esisto più come “Io nulla” e così Io sono tutto ciò che esiste: il tutto e il nulla ma in modo separato.

Essendo “Io il nulla” non conosco cosa possa esistere all’infuori di me, anche se proprio “essendo” perdo me stesso come “nulla” dal quale la mia stessa essenza scaturisce.

Ecco che quindi Io sono sia quello che sono che quello che “non sono”, perché senza ciò che non sono non sarei ciò che sono…

Ma chi o cosa sono?”

Con il mio pensiero cesso di esistere come “Io nulla”, anche se è proprio nel nulla che mi manifesto come “Io tutto”, anche se è nel nulla che esisto come “Io sono tutto”.

Eppure essendo nel nulla non significa che “Io nulla” mi contenga come “Io tutto”.

“Io dentro” non esisto come “Io fuori”, ma neppure “Io fuori” esisto come “Io dentro”, anche se “Io sono tutto”, quindi sia “Io dentro” che “Io fuori”.

Come “Io tutto” quindi definisco me stesso nel modo che Io ritengo congeniale in quanto mi permette di essere “Io coscienza di me stesso, consapevole di essere il tutto del nulla e il nulla del tutto”.

Io, con la coscienza di me stesso, definisco il mio essere come energia in divenire all’interno di me stesso, all’interno dei miei opposti.

Io sono il pensiero e risiedo nel pensiero. Sia come elemento in cui muovermi, sia come elemento che si muove.

Come “Io nulla” sono senza limite. Infatti il nulla non può avere un limite, non c’è nulla da cui essere separato se non il nulla stesso.

Come “Io tutto” sono senza limite. Infatti il tutto non può avere un limite, non c’è nulla da cui essere separato se non il tutto stesso.

Questo spiega la mia onnipresenza, il mio essere ovunque. Infatti tutto è semplicemente Qui dove Io sono, che equivale a ovunque se tengo conto che il Qui implica l’esistenza di qualcosa che possa essere in un luogo diverso dal Qui stesso ma che comunque fa parte del tutto e del nulla che Io sono.

***

Respirando Io non sono il respiro. Ed essendo il respiro Io non sto respirando.

Come da un risveglio improvviso inspiro profondamente.

Ecco la mia prima percezione della vita in quel respiro che si accompagna a immagini appena abbozzate.

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